Bonus Mobili 2

Bonus Mobili 2022

Anche per il 2022 è stato prorogato il Bonus Mobili, che in realtà riguarda mobili e grandi elettrodomestici casalinghi nuovi, per arredare immobili che sono stati ristrutturati. 

Il riferimento normativo da seguire per ottenere la detrazione del bonus mobili è la legge n. 234/2021 (articolo 1comma 37).

Devi conoscere almeno i punti fondamentali della legge per stabilire se è puoi usufruire di questo beneficio fiscale.

Come funziona? Quali spese è possibile detrarre? Si può ottenere lo sconto in fattura?

Nei prossimi paragrafi risponderò a queste e ad altre domande inerenti al bonus arredamento ancora in vigore.

Come funziona il Bonus Mobili?

Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% che viene applicata al costo per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici che verranno collocati all’interno di una casa o di un appartamento ristrutturato o, per dirlo tecnicamente, di un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Sono ammesse le spese per l’arredamento effettuate negli anni 2022, 2023, 2024 e sono comprese quelle sostenute per l’acquisto di grandi elettrodomestici che, però, devono rispettare parametri tecnici che vedremo successivamente.

Ottenere la detrazione del bonus mobili è molto semplice, basta inserire il totale delle spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, fino a 10.000 euro (cifra massima da poter portare in detrazione nel 2022 per questo bonus). 

Linea Milord di Casaarredostudio

È importante ricordare che questo vantaggio fiscale può essere richiesto solo dal soggetto che si è fatto carico delle spese per il recupero del patrimonio edilizio, non da altri familiari.

Nella guida al bonus mobili ed elettrodomestici redatta dall’Agenzia delle Entrate viene fatto un esempio molto chiaro:

“Se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.”

Chi esegue lavori di ristrutturazione su più unità abitative ha diritto al beneficio per ogni unità. In questo caso l’importo massimo di 10.000 euro va riferito a ciascuna abitazione oggetto di ristrutturazione.

Bonus Mobili e ristrutturazione: cosa sono e come ottenerli

Il bonus che interessa l’arredamento in seguito a lavori di ristrutturazione comprende l’acquisto di:

  • Mobili nuovi
  • Grandi elettrodomestici
  • Spese di trasporto e montaggio sostenute per i beni acquistati

Rientrano quindi in queste categorie: letti, materassi, armadi, librerie, comò e comodini, scrivanie, tavoli, tavolini, sedie, divani e poltrone, madie e credenze.

Non rientrano tra le spese agevolabili: porte, pavimenti, tende e tendaggi, e i piccoli complementi d’arredo.

Linea Ede di Casaarredostudio

Quali sono gli interventi di ristrutturazione che danno diritto al Bonus Mobili?

Il Bonus Mobili può essere richiesto solo in seguito a lavori di ristrutturazione, ma quali tipologie di lavoro rientrano in questa categoria?

  • Ricostruzione di un immobile danneggiato da calamità climatiche, quando viene dichiarato lo stato di emergenza;
  • Lavori di manutenzione straordinaria, quali installazione di ascensori e scale di sicurezza, realizzazione dei servizi igienici, sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, rifacimento di scale e rampe, realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate, costruzione di scale interne;
  • Interventi finalizzati all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, come installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore, la sostituzione della caldaia;
  • Ristrutturazione edilizia, ovverosia, per esempio, la realizzazione di una mansarda o di un balcone, la trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, l’apertura di nuove porte e finestre;
  • Restauro e risanamento conservativo, come l’adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti e il ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio.

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che possono richiedere il bonus mobili ed elettrodomestici anche i fruitori del Sismabonus e del Superbonus (comma 4 dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020).

Quali sono gli interventi di ristrutturazione che non danno diritto al Bonus Mobili?

Lavori di manutenzione ordinaria della propria abitazione non danno diritto a ricevere la detrazione fiscale. 

Per esempio la tinteggiatura, la sostituzione dei pavimenti, la sostituzione degli infissi esterni, il rifacimento di intonaci interni.

Quali interventi di ristrutturazione in edifici condominiali danno diritto alla detrazione fiscale dei mobili?

Il Bonus Mobili può essere richiesto anche nei condomini, relativamente alle parti comuni, come per esempio la guardiola del portiere. 

Ciascun condomino avrà diritto alla detrazione secondo la sua quota millesimale.

Di seguito qualche esempio di lavori di manutenzione che danno diritto alla detrazione per immobili condominiali:

  • Tinteggiatura di pareti e soffitti
  • Sostituzione di pavimenti
  • Sostituzione di infissi esterni
  • Sostituzione delle tegole
  • Impermeabilizzazione del tetto
  • Sostituzione di cancelli o portoni
bonus mobili, come funziona

Quali sono le detrazioni per l’acquisto degli elettrodomestici?

La detrazione Bonus Mobili riguarda anche i grandi elettrodomestici, purché rispettino le seguenti classi energetiche:

  • Forni di classe non inferiore alla A
  • Lavatrici, lavasciugatrici, lavastoviglie di classe non inferiore alla classe E
  • Frigoriferi e i congelatori di classe non inferiore alla F

Rientrano in questa categoria: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, stufe elettriche, forni, fornelli, microonde, apparecchi per il condizionamento, dispositivi elettrici per il riscaldamento

Bonus Mobili e sconto in fattura: capiamo come funziona

Per il 2022 il Bonus Mobili può diventare sconto in fattura? Purtroppo no.

La legge di Bilancio previsionale per l’anno 2022 (la già citata legge n. 234/2021) ha confermato solo la detrazione del 50% delle spese per mobili ed elettrodomestici per un massimo di 10.000 euro, che calerà a 5.000 euro per il 2023 e 2024.

Il beneficio fiscale viene riconosciuto in dieci quote annuali di importo identico, quindi non in una sola detrazione di massimo 5.000 euro (corrispondente al 50% di 10.000 euro).

Per poter richiedere la detrazione fiscale delle spese sostenute, è necessario utilizzare come metodi di pagamento il bonifico oppure una carta di credito / debito. 

Contanti e assegni non sono tracciabili, quindi non danno diritto alla detrazione.

È possibile anche l’acquisto a rate, purché si conservino le copie del pagamento. È fondamentale, infatti, conservare sia la fattura d’acquisto, che deve riportare il codice fiscale dell’acquirente, sia l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta della transazione con carta di credito / debito).

I mobili possono essere acquistati anche all’estero, purché non manchino questi documenti.

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